Si può diventare sviluppatori senza un titolo di studio?

Si può imparare a programmare senza prendere una laurea? Questa domanda di solito se la pone chi vede gente guadagnare un buon stipendio stando seduto al pc senza far fatica. Dove devi solo usare mouse e tastiera, oltre ad una buona connessione internet.

Ho deciso di scrivere questo articolo perché mi preme divulgare la mia esperienza a chi, come me, si è fatto questa domanda.

Sono sempre stata affascinata dai lavori intellettuali, quelli che fai seduto ad una scrivania. Ammetto, non sono mai stata una persona manuale, e l’idea di stare al fresco d’estate e al caldo d’inverno comodamente seduta su una sedia ergonomica era tutto quello a cui ambivo. Inoltre ho un diretto esempio – mia mamma lavora in un ufficio e quando andavo a trovarla da piccola e cercavo di capire che cosa facesse osservandola e giocando con l’allora macchina da scrivere mi dicevo “voglio farlo anch’io”.

Ma nonostante tutto ho scelto di fare un percorso di studi totalmente diverso, ritrovandomi poi disoccupata. I beni culturali a quanto pare in Italia non pagano tantissimo (sarcasmo mode on). 

Iniziai a guardare online possibili sbocchi lavorativi digitali, e mi ritrovai ad iniziare un percorso di Garanzia Giovani in Social Media Manager. 

Per chi non sapesse cos’è Garanzia Giovani è un’iniziativa nazionale controllata poi dalle singole regioni che – a fronte di un finanziamento Europeo – si prendono dei giovani ragazzi sotto i 29 anni di età e – in base a dei criteri di selezione data dalla formazione dell’individuo – gli si fa seguire dei corsi e poi intraprendere un percorso di stage in un’azienda preselezionata. I titoli possono essere multipli e spaziare in tanti ambiti, decise dalle aziende che organizzano questi percorsi. Può essere giardiniere, Social Media Manager, Disegnatore CAD, ecc… 

Mi imbattei in questa azienda che offriva, a fronte di una settimana intensa di corso, uno stage di un paio di mesi. Ed è in quello stage che capii che non mi bastava imparare a fare dei post su Facebook o scrivere articoli da blog. Volevo essere meno creativa e più produttiva. Così, quando ho iniziato, chiesi di poter essere messa nella parte tecnica. Volevo mettere mano al codice, volevo comprendere come facevano i siti web a funzionare.

L’azienda si è dimostrata molto gentile e mi ha permesso di poter contribuire ad un progetto no-profit che avevano parcheggiato da tempo e che sviluppavano solo in tempi di calma. Così, col contributo del mio allora responsabile e della mia piena volontà d’imparare decisi di buttarmi nel guardare più videocorsi online possibili per poter imparare HTML e CSS e fare quelle modifiche grafiche richieste. E quando mi bloccavo chiedevo aiuto e lui mi suggeriva sul come poter risolvere il problema.

In quei due mesi sono riuscita a portare a compimento quel progetto no-profit e ci hanno persino ringraziato con l’invito alla festa di inaugurazione della nuova sede con la possibilità di presentare il sito web. È stato emozionante e mi ha fatto comprendere il mio obiettivo professionale.

Finiti i due mesi tornai a casa, piena di volontà e desiderio di riscatto.

“Mamma, voglio diventare una sviluppatrice”

Ero determinata ma sapevo che davanti a me sorgeva una difficoltà incredibile: non ero in possesso di nessuna laurea in Informatica e/o affini.
E allora che potevo fare? Abbandonare tutto perché non avevo la laurea giusta?

No. Io posso imparare a programmare. 

Mi trasferii a Padova e iniziai un altro stage come addetta alla gestione, ma tutto il mio tempo libero lo passavo a studiare online, cercare corsi, guardare video. Trovai una scuola serale che teneva dei corsi serali di Web Designer a pagamento e così decisi di affrontarla. Intanto continuavo con un altro stage, dove mi chiedevano di trovare un gestionale ERP per l’azienda e adattarlo alle loro necessità. Lì iniziai a utilizzare un po’ di PHP, anche se minimo, e nel mio tempo libero mi approcciai al mondo dei siti web. Iniziai a fare il mio sito personale, applicando HTML e CSS, e integrandolo con WordPress e PHP. 

Concluso lo stage in questa azienda mi buttai in un altro percorso di Garanzia Giovani, un corso inconclusivo di Java, ma dove imparai bene SQL, che mi portò a fare uno stage nell’azienda dove ora sono impiegata… come sviluppatrice.

Quindi per rispondere alla domanda: Si può diventare sviluppatori senza un titolo di studio?

Secondo la mia esperienza sì, ma non senza impegno, dedizione e tanta fatica. Non fatica fisica, ma mentale. Perché è pur sempre un lavoro, e ti impiega molto dal punto di vista mentale e logico.

Nessuno guarda il tuo titolo di studio se sei in grado di fare bene quello che affermi di saper fare, e lo dimostri. 

E allora come si diventa sviluppatori? Si inizia studiando, ma non facendo solo quello.

Per quanto riguarda la formazione teorica consiglio vivamente di non cercare corsi a pagamento da migliaia di euro, esistono fiumi e fiumi di materiale da cui poter partire, anche gratis. E quelli saranno il tuo primo scoglio da superare, perché non tutti sono spiegati bene.

Quello da cui sono partita io? FreeCodeCamp.org se sai masticare l’inglese. Ed è totalmente gratuito.

Altrimenti con un piccolo investimento (oscilla tra i 10 e i 20€) ci stanno dei corsi molto semplici spiegati da una persona molto preparata che vi consiglio di guardare per capire se fa per voi o meno.

Molti dopo aver iniziato capiscono che non è il percorso che fa per loro, e va bene. L’importante però è capirlo prima di spendere migliaia di euro in un corso professionale.

Successivamente consiglio di prendersi del tempo e di applicare cosa si ha imparato. Scegliete un sito e provate a replicarlo (quello di Apple è uno dei primi che ho affrontato). Poi provate a modificarlo, a farlo più vostro. Sbagliate volontariamente e cercare di capire come risolvere i bug che si presentano. Niente insegna di più che sbagliare e aggiustare.

Se dopo tutto questo ancora vi piace e volete continuare ad imparare, provate a portare a termine un vostro progetto, solo vostro, come ad esempio il vostro sito web personale.

Alla fine consiglio di passare al livello successivo: scoprire l’aspetto che più vi appassiona e perfezionarlo.

Per esempio, io ho fatto un corso di Web Designer però ho capito che il lato creativo non mi attirava. Non ero così creativa. Io volevo farli, volevo scrivere codice, non disegnarli. E così decisi di buttarmi di più sulla programmazione affinando il mio PHP. Ma questa è la mia esperienza personale e non per questo deve essere lo stesso per voi.

Poi da lì si può crescere, ci si può specializzare: Front-End Developer, Back-End Developer, Full Stack Developer, Social Media Manager, E-commerce Manager, Data Analyst, ecc…

Non fermatevi solo perché nella maggior parte degli annunci viene chiesta la “Laurea in Informatica”.

Non fermatevi proprio. Siate curiosi. Internet è così vasto e pieno di risorse gratuite. L’unica difficoltà è trovarle e saperle applicare.

Ah, e trovatevi una fonte d’ispirazione. Una persona che rispecchia ciò che volete diventare e se potete parlateci, confrontatevi. Assorbite come una spugna tutto quello che vi può insegnare. Per me è stato il mio insegnante.

E quando non vi basterà più, iniziate a tracciare il vostro di percorso.

E se vi trovate in affanno o non sapete più da che parte rivolgervi, chiedere ad un Career Coach, come sto facendo io. Non sapete cos’è? Ne parlerò in futuro, state certi.

Grazie per la lettura e alla prossima!

14 Maggio 2021 - Torna al Blog