Come conservare in modo sicuro i propri file?

La conservazione sicura dei file è un titolo molto combattuto e posso già sentire l’orda di sistemisti e cugini informatici che inneggiano nei miei confronti con cacciaviti e cavi cat. 5 per fustigarmi.

Allora, non sono né un guru né un genio ma posso darvi qualche suggerimento su come rendere la vostra vita più facile nella conservazione sicura dei vostri file. Ovvio che non parlo dei faldoni sullo scaffale in casa, di quelli né parlerò in altra sede.

Fatta questa premessa vi posso dire che non mi aggancio a servizi strani, doppi account o cose varie, utilizzo una semplice regola: la regola del 3-2-1:

3 copie di dati in 2 differenti posti e 1 off-line.

Ora, vi sembra già complicato e con un grandissimo dispendio di tempo, il trucco però è molto semplice, ed è lo stesso che ho citato anche nel mio precedente articolo sul minimalismo digitale (non lo hai letto? Eccolo qui!).

Mi sono fatta guidare dai sentimenti ma soprattutto da un fattore che molti non tengono a mente: la comodità.

Volevo un servizio che mi desse la possibilità di accedere in qualsiasi momento ai miei file e allo stesso tempo che mi permettesse di effettuare le copie di backup in maniera veloce e immediata, senza troppe difficoltà.

Trovai la risposta in Google. Eh sì, mamma Google avrà tanti difetti, ma per me è un salva tempo e un salva file. (eheh… capita la battuta?)

Così ho deciso di abbandonare OneDrive e Dropbox, facendo allo stesso tempo pulizia dei file inutili e metterli sul mio account principale creando una cartella su Drive. Per foto e video ho deciso di caricare tutto su Google Foto lasciando a loro la compressione del file che – all’epoca, da giugno 2021 non più – lo spazio concesso è illimitato.

Ho spostato anche i contatti su Google Contatti così se il telefono mi abbandona – come è successo, volando dentro il cesso – non ho il timore di perdere tutti i numeri di telefono accumulati in 15 anni di utilizzo.

Google Keep è comodo per la lista della spesa e Google Calendar è comodo per gli avvisi degli eventi che puntualmente dimentico (come il dentista o l’autolettura del gas).

Adesso direte “tutto bello, ma continua ad essere tutto in un posto solo” e avete ragione. Il trucchetto arriva adesso.

Ora, io utilizzo per la maggior parte delle volte il cellulare per gestire i miei file, ma per avere un secondo posto dove sono salvati i miei documenti ho deciso di scaricare l’applicativo Backup e Sincronizzazione in modo che una copia è sempre presente sul mio computer.

E qui siamo già a due dispositivi (computer e cellulare), due copie di dati. Dov’è il terzo? Ebbene qui vengono in mio soccorso due hard disk esterni che conservano le copie di backup di questi dati. Ma fare il download di tutto come si fa? Google ti viene incontro con questo utilissimo strumento: Google Takeout.

Cos’è Google Takeout? è uno strumento che ti permette di selezionare i dati di tutti i suoi applicativi che vuoi estrarre e mamma Google te li fornisce in comodissimi .zip da scaricare.

Inoltre ti chiede, una volta selezionato ciò che vuoi scaricare, la frequenza (una volta sola o ogni due mesi per un anno), il tipo di file (.zip o .tgz) e le dimensioni che dovranno avere questi file.

Non è una procedura immediata, dipende dalla mole di dati che devi scaricare. Per esempio per me che ho tipo 5GB di file in tutto ci mette una mezza giornata buona ad avvisarmi che i file da scaricare sono pronti. Attenzione però questi file non saranno lì a disposizione in eterno, conviene scaricarli e spostarli in un hard disk (o due) e aspettare il prossimo avviso.

Minimo impegno massima resa!

Se vi chiedete perché due hard disk la risposta è semplice: uno è dai miei genitori e uno a casa mia. Bisogna sempre “geolocalizzare” i file, e anche perché è peccato lasciarli inutilizzati e vuoti nel cassetto. Almeno li lascio nel cassetto con qualcosa dentro.

Lo spazio gratuito di Google non vi basta? Attivate Google One  e con 1,99€ al mese potete espandere la memoria concessa a 100GB e non mi sembra poco! Ma attenzione a non trasformare Google Drive in un altro contenitore senza scopo. Ecco perché cerco di pormi come obiettivo di rimanere all’interno dei 15GB, questo limite mi ricorda sempre di fare pulizia e di non ritornare ad essere un’accumulatrice digitale.

Grazie per la lettura e alla prossima!

27 Aprile 2021 - Torna al Blog